Dr. Massimo Cappella
medico chirurgo
Specialista in ODONTOSTOMATOLOGIA – Università di Torino
Perfezionamento in IMPLANTOLOGIA – Università di Milano
Master 2° liv. in CHIRURGIA ORALE – Università di Roma
Dr. Massimo Cappella
medico chirurgo
Specialista in ODONTOSTOMATOLOGIA – Università di Torino
Perfezionamento in IMPLANTOLOGIA – Università di Milano
Master 2° liv. in CHIRURGIA ORALE – Università di Roma
LE F.A.Q. DEL DR. MASSIMO CAPPELLA
Consigli e suggerimenti su tutte le terapie odontoiatriche
Lo sbiancamento dentale funziona,esistono diversi metodi; i due più conosciuti sono quello con le mascherine da fare a casa in due settimane tutti i giorni e quello da fare in studio in un’unica seduta con una luce laser speciale. Il risultato è superiore e più duraturo con quello fatto in studio in una seduta. Tutti i denti si sbiancano anche se alcuni di più di altri occorre dire che il grado di sbiancamento dipende dal colore di base, dal tipo e dalla quantità dello smalto.
Lo sbiancamento è un trattamento cosmetico estetico non permanente; la durata varia in rapporto al tipo di dente, comunque normalmente da sei mesi ad un anno, quindi per mantenere un colore raggiunto che piace occorre fare un almeno untrattamento all’anno.
La sensibilità dei denti puo’ aumentare durante il trattamento di sbiancamento,dipende ancora una volta dal tipo di dente,da eventuali fessure,crepe nello smalto ,dalla presenza di otturazioni che magari sigillano poco,o da recessioni gengivali.Per ovviare a questi problemi prima dello sbiancamento si proteggono tutte queste zone.Avvertire un leggero fastidio il primo giorno del trattamento e’ comunque normale. Tra i due sistemi di sbiancamento quello fatto in studio in un’unica seduta con la luce fredda (laser) da meno problemi di sensibilità.
Le otturazioni estetiche (bianche) rispetto alla vecchie otturazioni in amalgama (grigie) sono migliori sotto tutti gli aspetti, perche’ sono estetiche, perchè durano molto, perchè non sono tossiche (non contengono mercurio), perchè permettono di fare un lavoro molto preciso dato che il tempo di lavorazione è molto lungo. Quindi oggi non ha piu’ senso dire che le otturazioni “grigie” si fanno perchè durano di più.
Gli intarsi sono delle ricostruzioni fatte in laboratorio (di resina o di ceramica) che si fanno al posto di una semplice otturazione “bianca” , quando la distruzione del dente è molto grande (ad es quando mancano 2 pareti ed allora prendere un’impronta e modellarsi una forma ideale fuori dalla bocca rappresenta la scelta migliore. Gli intarsi in genere si fanno in due sedute, la prima si prepara il dente e si prende l’impronta, nella seconda si prova e si cementa. Sono molto belli e si integrano perfettamente con i denti naturali.
I denti devitalizzati sono denti più fragili dei denti vitali perchè rimuovendo “il nervo” (la componente nervosa, vascolare, ecc) tutta la struttura dentale residua si disidratata quindi diventa più fragile (il paragone può esser quello di un ramo attaccato ad un albero ed un ramo secco, il primo se vogliamo lo possiamo rompere, ma con difficoltà, il secondo sembra forte e resistente come l’altro ma si spezza con enorme facilità). Ecco perchè si consiglia sempre di fare una corona (capsula) sui denti devitalizzati specie sui denti posteriori per evitare che questi si fratturino. Un dente devitalizzato se si frattura verticalmente, è un dente perso, cioè non si può recuperare e va estratto, e quindi oltre alla perdita dello stesso ,c’è anche l’aggravio economico maggiore perchè fare un impianto od un ponte è molto più costoso che fare una corona singola.
È importante proteggere i denti devitalizzati con una corona, specie quelli posteriori perchè è un lavoro che mette al riparo da un’eventuale possibile frattura, che se importante obbliga all’estrazione, quindi alla perdita del dente. Il motivo per cui un paziente non fa una corona è economico, ma occorre ricordarsi che rimettere un dente perso per una frattura (impianto o ponte) costa molto di più che una corona singola.
La protesi fissa (corone, ponti) su denti naturali e su impianti può essere un pò più costosa se vengono utilizzati materiali di qualità e procedure scrupolose, perchè come in tutte le cose la cura del dettagli, la qualità ha un costo superiore e perchè le molte ore di lavoro richieste sono necessarie per ottenere un risultato che soddisfi medico e paziente e questo possa durare nel tempo. Si possono abbassare i costi se si saltano dei passaggi, se al posto di materiali di pregio si utilizzano materiali di seconda scelta. Questa è una delle ragioni principali della differenza di preventivi.
La “piorrea” (malattia parodontale) è una patologia in cui si ha la perdita di attacco sui denti interessati. La piorrea non è sviluppata da tutti i pazienti, ma solo da quelli che ne ereditano la predisposizione. Questo è un aspetto molto importante perchè tanti pazienti pensano di doversi rassegnare alla perdita dei denti come i genitori senza poter far niente, invece è dimostrato che se un paziente viene pulito bene e gli si insegna a fare un mantenimento igienico domiciliare scrupoloso si riesce a non far insogere questa malattia o se questa è già in atto ad arrestarla e metterla sotto controllo. Anche in casi dove la gravità è marcata si possono fare interventi che permettono di mantenere dei denti naturali per un periodo do tempo più lungo. Inoltre se un paziente ha perso molti denti per questa malattie e pensa di sostituirli con degli impianti è bene che i denti ancora in bocca non abbiano infezione e che siano puliti molto bene perchè anche gli impianti si perdono per lo stesso motivo (non si parla più di “piorrea” ma perimplantite, che è la “piorrea” degli impianti).
Le gengive sanguinano nella maggior parte dei casi perchè c’è infiammazione,che è la conseguenza della presenza di placca batterica. Quindi il sanguinamento è un campanello d’allarme che non va trascurato, anche perchè se un paziente è predisposto ad ammalarsi di “piorrea” (malattia parodontale) dopo una fase iniziale di sanguinamento gengivale (gengivite) reversibile si passa alla parodontite irreversibile in cui si ha la distruzione dei tessuti di sostegno dei denti che è appunto conosciuta con li termine di piorrea. Per arrestare l’azione dei batteri occorre fare una pulizia accurata dal dentista e continuare poi a casa utilizzando tutti gli strumenti necessari (filo,spazzolino,scovolini).
Gli impianti sono delle radici artificiali realizzate in titanio normalmente di forma cilindrica che vengono utilizzate oramai da molti anni per sostituire uno o più denti mancanti. Vengono inseriti in modo molto semplice ed indolore al posto del dente o dei denti mancanti senza dover “sciupare” (limare) i denti naturali vicini per avere una protesi fissa; inoltre nel caso in cui un paziente non abbia più denti propri in alternativa alla protesi mobile si possono inserire gli impianti per avere ancora dei denti fissi come la dentatura naturale: riuscendo per peraltro ad eliminare alcuni inconvenienti tipici della protesi totale mobile, il maggior ingombro per la presenza nel palato nelle protesi modibili superiori o dell’instabilità e tenuta di una delle due protesi mobili (superiore e/o inferiore). Con gli impianti si ritrova il piacere di mangiare e di sorridere con naturalezza.
Molti pazienti pensano che fare gli impianti sia doloroso,ma le ultime tecniche permettono di fare tutto in modo semplice,veloce ed indolore, oggi fare uno o piu’ impianti e’ come fare un’otturazione. Soprattutto nei giorni successivi(se non subentrano complicazioni) il dolore ed il gonfiore sono minimi con grande soddisfazione del paziente e del dentista.
Si è vero le nuove tecniche permettono quasi sempre di poter fare l’estrazione, inserire l’impianto e volendo applicare immediatamente il dente con vantaggi notevoli di tempo ed estetici (non si può fare nei casi in cui sia presente un’infezione acuta attorno alla radice del dente,o quando la stabilità dell’ impianto non è sufficiente). Per rendere l’idea un paziente senza denti lo facciamo entrare la mattina nello studio, gli mettiamo gli impianti spesso senza neanche tagliare la gengiva (quindi non vengono messi neanche punti di sutura) e nella stessa seduta gli mettiamo i denti fissi con cui può mangiare subito, ed il dolore ed il gonfiore dei giorni successivi è veramente modesto. Chiaramente per far questo occorre pianificare tutto il lavoro prima facendo le radiografie necessarie e utilizzando dei protocolli rigidi e scrupolosi. IL CONCETTO È: SEMPLIFICARE AL MASSIMO SENZA RINUNCIARE MAI ALLA PRECISIONE, ALLA STERILIZZAZIONE, ALLA QUALITÀ, ecco perchè come in tutte le cose occorre che nel far questo ci sia dietro una preparazione ed una esperienza notevole.
Un paziente che chiede un preventivo a diversi dentisti per fare un lavoro su impianti può trovarsi disorientato perchè possono esserci delle differenze notevoli. Per capirci meglio occorre saper che di marche di impianti ce ne sono molte,ma come per ogni settore esistono prodotti migliori,aziende dove la qualità la ricerca, la serietà, gli studi sono ad un livello alto e questo ha un costo, ma le garanzie sono molte quindi DIFFIDARE SEMPRE DA UN PREVENTIVO TROPPO BASSO perchè se è giusto dare il massimo della qualità al prezzo più basso, bisogna fare attenzione perchè la differenza di costo spesso corrisponde ad una prestazione di scarsa qualità. Un esempio inserire un impianto con sopra un dente può essere fatto in diversi modi con differenti costi:
- un impianto di una marca più famosa ed un dente sopra (corona) in oro e ceramica (dove l’oro sta all’interno e non è visibile e la ceramica lo riveste completamente e rende tutto il dente bianco)
- un impianto di una sottomarca ed un dente sopra (corona) non in oro, ma di una lega vile con sopra non ceramica, ma resina; è chiaro che il secondo costa meno sia al dentista che al paziente.
Un paziente che ha perso dei denti per la “piorrea” (malattia parodotale) è un soggetto a più alto rischio immediatamente per eventuali problemi sugli impianti, perchè la sua predisposizione lo rende più facilmente suscettibile. Questo non vuol dire che non può fare impianti come non vuol dire che è destinato a perdere tutti i denti naturali per la “piorrea”, ma semplicemente che dovrà prima curare l’infezione sui denti naturali e prima, durante e dopo gli impianti imparare a pulire benissimo sia i denti che gli impianti e sottoporsi a controlli frequenti. Perchè si eredita non la malattia ma la predisposizione, quindi se un paziente pulisce benissimo molto difficilmente svilupperà la malattia.
Una condizione indispensabile per fare gli impianti è avere una quota mininma di osso dove poterli inserire (oltre ad uno stato di salute orale e generale sotto controllo). Con le nuove tecniche ed i nuovi studi si è visto che rispetto a prima si possono mettere impianti molto più corti ed in osso poco denso con ottimi risultati, quindi oggi anche i casi dove sembra esserci pochissimo osso siamo in grado di fare impianti in modo semplice e poco doloroso. In quei casi in cui realmente per ragioni estetiche o per reale mancanza di osso il paziente vuole fare gli impianti è possibile aumentare la quantità di osso con delle tecniche che permettono di rigenerarlo dove si è perso e quindi poter soddisfare la richiesta del paziente.
Un paziente che da pochi o molti anni porta una o due protesi totali può fare gli impianti per stabilizzare le protesi mobili o per eliminare le due suddette protesi e tornare ad avere denti fissi eliminando tutti quei fastidi che sono tipici delle protesi totali mobili (ingombro, presenza del palato, alterazione della percezione del gusto, instabilità delle protesi stesse etc).
Si si può stabilizzare la protesi mobile con gli impianti continuando ad utilizzare la protesi già esistente se è fatta correttamente. Sprattutto per la protesi inferiore; per quella superiore dato che l’osso è più morbido è preferibile fare qualche impianto in più e passare dalla protesi mobile a quella fissa.
Oggi gli impianti si possono quasi a tutti i pazienti, anche a quelli che hanno patologie importanti quali cardiopatici, diabetici, ipertesi… etc a patto che queste malattie siano sotto controllo e compensate.
Un paziente che vuole fare gli impianti, ma è terrorizzato per il dolore che pensa di dover provare, per gli attacchi di panico di cui soffre, per l’ansia da tensione che l’intervento gli può scatenare oggi può stare tranquillo perché nel nostro studio grazie alla presenza di un medico-anestesista specializzato possiamo evitare il ricovero per eseguire l’anestesia totale in struttura sanitaria, questo perché esiste la possibilità di lavorare in SEDAZIONE COSCIENTE che vuol dire riuscire a fare lavoro senza che il paziente si accorga di niente (dolore, la durata della seduta, stress), ma senza mai fargli perdere CONOSCENZA, quindi il paziente è sveglio, collaborante, ma grazie a farmaci di ultima generazione non si accorge della durata e del fastidio che potrebbe provare ed alla fine può andar via da solo senza dover rimanere ricoverato cosa necessaria in caso di anestesia totale.
Il fumo incide in modo negativo sui tessuti orali. Nei pazienti con malattia parodontale (“piorrea”) ed anche in quei pazienti che hanno sostituito denti con impianti per lo stesso problema è un fattore di rischio importante perchè il fumo ha un’azione diretta sulla microcircolazione che viene ridotta, la conseguenza è un minor afflusso di sangue ai tessuti. Nel sangue ci sono le cellule del sistema immunitario (che ci difendono), l’ossigeno (indispensabile per la vita delle cellule dei tessuti) e la sofferenza circolatoria causata dal fumo crea una condizione per la quale la capacità di resistere all’attacco dei batteri è notevolmente ridotta, e specie in questi pazienti in cui c’è geneticamente la minor capacità di opporsi all’azione di questi microrganismi.
Le valutazioni da fare sono diverse perchè quando un dente è fortemente compromesso può essere più semplice ed economicamente conveniente estrarlo e fare un impianto, ma bisogna valutare caso per caso poichè altre volte per la scarsa disponibilità ossea locale, o per la vicinanza di strutture anatomiche importanti è preferibile fare di tutto per conservare il dente/i denti naturali.
La percentuale di successo è del 97-98%. Queste percentuali sono altissime, vuol dire che gli impianti funzionano praticamente sempre e quelle rarissime volte che si ha la perdita di un impianto è possibile rifare dopo qualche mese un altro impianto esattamente nello stesso punto perchè non esiste il “rigetto”. Chiaramente queste percentuali sono riferite ad impianti di marche importanti, certificati, garantiti. Quindi occorre che il paziente diffidi di preventivi eccessivamente bassi e che il dentista faccia conoscere la marca degli impianti utilizzati con tanto di certificazione di garanzia di qualità.
Il bruxismo è una parafunzione che normalmente si presentar durante il sonno dove si “digrignano” i denti, e questo può provocare un’usura degli elementi dentari a volte anche importante, può produrre le frattura di denti devitalizzati, di protesi mobili e fisse (ponti che spaccano, ceramiche che si scheggiano), la frattura di impianti ed anche ripercussioni a livello delle articolazioni temporo-mandibolari. Le cause sono diverse, da il tipo di occlusione non corretta, in cui la mandibola si trova ad essere incarcerata in una posizione di non equlibrio muscolare cioè i denti la obbligano a stare in una posizione “non comoda” e allora quest’attività si innesca per eliminare le interferenze, gli ostacoli; un’altra causa è la condizione ansia-stress che produce un’iperattività muscolare. Un’altra parafunzione è il serramento dentale che puo’avvenire di notte o di giorno, ed è una condizione in cui non si digrignano i denti, ma si contraggono i muscoli masticatori (si stringono forte i denti insieme tra loro) le basi perchè ciò si realizzi sono sempre le stesse. Per il bruxismo normalmente si realizza una placca notturna chiamata “BITE-PLANE” che serve ad interrompere quel circuito neuro-muscolare, per il serramento se diurno (se si fa quando si è svegli e coscienti) si pensa a come sono i denti e ci si accorge che questi sono stretti tra loro si apre la bocca interrompendo la contrazione muscolare.
L’igiene normalmente si fa due volte l’anno, ma il numero di sedute puo’ variare a seconda del paziente; cioè in alcuni pazienti con scarsa manualità occorre motivarli e seguirli più spesso ed anche i pazienti affetti da “piorrea” (malattia parodontale) a seconda della suscettibilità, del tipo di vita, del vizio del fumo, del tempo e della cura che dedicano alla propria igiene.
Qual’è l’età giusta per far controllare i denti al/alla mio/a bambino/a?
La prima visita normalmente se non ci sono problemi prima si consiglia di farla quando un/a bambino/a ha 4-5 anni
I denti del giudizio normalmente si tolgono solo se danno problemi ai denti vicini, se si infettano, se c’è bisogno di spazio per ragioni ortodontiche. Quindi non è una prassi quella di togliere sistematicamente (per forza) tutti i denti del giudizio.
Se c’è infezione in bocca, possono esserci ripercussioni in altre zone dell’organismo?
Le infezioni in bocca, “piorrea” (malattia parodontale) “granulomi” (lesioni endodontiche) possono creare danno a distanza, i batteri possono attraverso il circolo sanguigno raggiungere altri organi (cuore,reni) e produrre un’infezione a distanza: specie nei pazienti immuno depressi, cardiopatici sarebbe bene evitare che tali infezioni siano presenti nel cavo orale.