Specialista in ODONTOSTOMATOLOGIA – Università di Torino
Perfezionamento in IMPLANTOLOGIA – Università di Milano
Master 2° liv. in CHIRURGIA ORALE – Università di Roma
Specialista in ODONTOSTOMATOLOGIA – Università di Torino
Perfezionamento in IMPLANTOLOGIA – Università di Milano
Master 2° liv. in CHIRURGIA ORALE – Università di Roma
Il seno mascellare è uno dei quattro seni paranasali (i quali prendono il nome di sfenoidale, etmoidale, frontale e, appunto, mascellare) ed è morfologicamente il più voluminoso. I seni paranasali sono cavità situate all’interno delle ossa del cranio, sono rivestiti da mucosa e comunicano tramite orifizi (chiamati osti) con le due cavità nasali. In alcuni casi il seno mascellare deve necessariamente essere “rialzato”. Si parla di “rialzo di seno mascellare” (altrimenti definito “sinus lift”) per indicare una pratica chirurgica che determina un aumento di volume osseo nell’arcata superiore della bocca. Tale aumento di volume osseo si rende necessario quando non è possibile inserire in modo tradizionale gli impianti (ad esempio nel caso in cui l’interfaccia fra tessuto osseo e impianto non dia un sostegno funzionalmente sufficiente all’impianto stesso) e si ha bisogno di volumi ossei più adeguati affinché gli impianti che vengono inseriti abbiano una lunghezza e un diametro sufficienti.
Il rialzo del seno e il contemporaneo inserimento degli impianti può essere eseguito anche in presenza di cresta alveolare di ridotte dimensioni. Per interventi di questo tipo è necessario che l’operatore abbia seguito i relativi corsi di formazione e acquisito una buona esperienza chirurgica. Prima dell’intervento di rialzo del seno mascellare si deve valutare attentamente l’anamnesi del paziente e valutare se sussistano alcune controindicazioni come: scompensi cardiovascolari e/o respiratori, tumori, diabete scompensato, ecc. Una volta valutata la situazione clinica si può procedere con la programmazione dell’intervento.
Il rialzo del seno mascellare si può eseguire con due tecniche: laterale o crestale. Con la prima tecnica si accede alla cavità del seno aprendo una piccola “finestra” laterale attraversando la gengiva e la parete ossea. Dopo questa apertura si procede con il riempimento della parte inferiore del seno mascellare. Nel rialzo del seno mascellare per via crestale invece si opera il rialzamento del seno e il riempimento con particelle di osso autologo e/o biomateriali attraverso un piccolo forellino nella cresta. Dopo aver praticato il foro si deve procede con molta attenzione a rialzare la membrana senza lacerarla per poi riempirla. Se la quantità di osso lo permette si procede con l’inserimento degli impianti, in caso contrario bisogna aspettare qualche mese per la formazione di nuovo osso. Quest’ultima tecnica è sicuramente meno invasiva rispetto alla prima e il decorso post-operatorio è molto più semplice, ma sarà lo specialista a scegliere quale tecnica sia maggiormente idonea alle condizioni cliniche del paziente. Per favorire la formazione di nuovo osso durante il rialzo del seno mascellare si può utilizzare osso autologo, quindi prelevato dal paziente stesso, a cui spesso viene aggiunto osso mineralizzato eterologo o materiali biocompatibili, come l’idrossiapatite o il fosfato tricalcico che grazie all’osteoconduzione guidano la formazione di nuovo osso.
Il rialzo del seno e il contemporaneo inserimento degli impianti può essere eseguito anche in presenza di cresta alveolare di ridotte dimensioni. Per interventi di questo tipo è necessario che l’operatore abbia seguito i relativi corsi di formazione e acquisito una buona esperienza chirurgica. Prima dell’intervento di rialzo del seno mascellare si deve valutare attentamente l’anamnesi del paziente e valutare se sussistano alcune controindicazioni come: scompensi cardiovascolari e/o respiratori, tumori, diabete scompensato, ecc. Una volta valutata la situazione clinica si può procedere con la programmazione dell’intervento.
Il rialzo del seno mascellare si può eseguire con due tecniche: laterale o crestale. Con la prima tecnica si accede alla cavità del seno aprendo una piccola “finestra” laterale attraversando la gengiva e la parete ossea. Dopo questa apertura si procede con il riempimento della parte inferiore del seno mascellare. Nel rialzo del seno mascellare per via crestale invece si opera il rialzamento del seno e il riempimento con particelle di osso autologo e/o biomateriali attraverso un piccolo forellino nella cresta. Dopo aver praticato il foro si deve procede con molta attenzione a rialzare la membrana senza lacerarla per poi riempirla. Se la quantità di osso lo permette si procede con l’inserimento degli impianti, in caso contrario bisogna aspettare qualche mese per la formazione di nuovo osso. Quest’ultima tecnica è sicuramente meno invasiva rispetto alla prima e il decorso post-operatorio è molto più semplice, ma sarà lo specialista a scegliere quale tecnica sia maggiormente idonea alle condizioni cliniche del paziente. Per favorire la formazione di nuovo osso durante il rialzo del seno mascellare si può utilizzare osso autologo, quindi prelevato dal paziente stesso, a cui spesso viene aggiunto osso mineralizzato eterologo o materiali biocompatibili, come l’idrossiapatite o il fosfato tricalcico che grazie all’osteoconduzione guidano la formazione di nuovo osso.
Con il continuo miglioramento delle tecniche chirurgiche insieme alla scoperta di biomateriali migliori gli interventi di rialzo del seno mascellare sono diventati sempre più sicuri ed efficaci. Il rialzo del seno mascellare è un intervento che si esegue in anestesia locale, al paziente viene consigliato un po’ di riposo dopo l’intervento ed una terapia farmacologica per limitare dolori e fastidi . Questo intervento effettuato con la piezochirurgia, tecnica innovativa che permette di tagliare il tessuto osseo con gli ultrasuoni, e’ diventato sempre meno invasivo, presenta una morbilità più ridotta e un tempo di guarigione più rapido; si possono associare alla piezosurgery (piezochirurgia) le tecniche di rigenerazione ossea che utilizzano una miscela di osso anorganico bovino Bio-oss con plasma ricco di fattori di crescita (prgf) e l’ utilizzazione di una membrana di fibrina autologa come bio materiale sigillante. La piezochirurgia permette di eseguire l’osteotomia in modo assolutamente controllato, progressivo, con il rispetto dei tessuti molli (vasi, membrana sinusale) il prgf e’ un prodotto piastrinico al 100% autologo molto efficace che stimola la rigenerazione ossea.
Il Dr. Massimo Cappella è un medico chirurgo specialista in odontostomatologia presso l’Università di Torino. Ha conseguito i diplomi di perfezionamento universitario in implantologia e protesi implantare presso l’Università di Milano, Ospedale San Raffaele e il perfezionamento universitario in implantologia biologicamente guidata presso l’università di Torino. Ha conseguito il Master universitario di II° livello in Chirurgia Orale università di Roma – La Sapienza.
Socio ANDI, socio ordinario della società italiana di chirurgia orale e implantologia SICOI, socio della European association for osseointegration EAO, socio ordinario della società italiana di osteointegrazione SIO, socio ordinario della international PIEZOSURGERY ACADEMY IPA, socio international SIMPLANT academy società di chirurgia implantare computer assistita 3D, socio SIDCO – società di chirurgia odontostomatologica, inoltre Socio Anthec, academy of non transfusional hemo-components, socio ordinario DDS Digital Dentistry Society – socio ordinario della società italiana di parodontologia e Implantologia SIDP
Nello studio odontoiatrico del Dott. Massimo Cappella, dentista convenzionato Torino, Leinì e Moncalieri, la grande professionalità ed esperienza dell’intero team è supportata da metodologie e strumentazioni costantemente aggiornate e di ultima generazione. Un ulteriore vantaggio è dato dalla possibilità di far ricorso al rimborso diretto, evitando così di dover anticipare personalmente l’importo della cura. Le segreterie degli studi del dentista convenzionato Torino, Moncalieri e Leinì svolgono direttamente ogni pratica burocratica relativa alle cure odontoiatriche. Per quanto riguarda le cure dentistiche nella loro totalità, verranno applicati i tariffari delle assicurazioni, che come noto, sono agevolati e hanno un tariffario ridotto del 30-40% rispetto ai consueti tariffari standard.
Le segreterie dei tre studi di Torino, Moncalieri e Leinì, svolgono direttamente ogni pratica burocratica in sede.
Studio dentistico convenzionato. Chi è alla ricerca di un dentista convenzionato a Torino, Leinì e Moncalieri, può trovare una soluzione d’eccellenza: lo Studio Dentistico del Dott. Massimo Cappella. Il Centro dentistico, specializzato in implantologia, è infatti convenzionato con tutte le principali assicurazioni sanitarie e con i fondi sanitari integrativi e di categoria maggiormente quotati e legati al settore odontoiatrico. Tutti gli studi dentistici del Dott. Massimo Cappella, a Moncalieri, Torino e Leinì, mantengono un rapporto costante con le Società che offrono servizi di sanità integrativa di tipo odontoiatrico quali Previmedical, Unisalute, Fisdaf, Fasdac, Progesa e Prontocare. A loro è affidata la gestione di pratiche riguardanti i più stimati fondi integrativi odontoiatrici diffusi in Italia.
Per contattare lo staff dello Studio Dentistico del Dr. Massimo Cappella e prenotare un appuntamento, richiedere informazioni e preventivi, è sufficiente compilare il form presente in questa sezione. Si riceveranno in brevissimo tempo risposte chiare e precise in grado di soddisfare tutte le esigenze.
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